Continuiamo con l’alfabeto del biofuturo.

La nostra mission è legata alla filosofia del pulito, dell’igiene, dell’alta disinfezione.

Occupandoci di sicurezza e rinnovo degli impianti mediante applicazioni e servizi di alto livello, abbiamo un’attenzione particolare a tutto il mondo delle possibili infezioni.

Così abbiamo pensato di presentare per ogni lettera dell’alfabeto un evento o un tema specifico collegato.

Dopo Antrace e Biosicurezza, approfondiamo Coronavirus, Deforestazione ed Eziologia.

 

Coronavirus, Deforestazione, Eziologia

 

Coronavirus

I coronavirus (CoV) sono una famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a gravi: vengono chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla superficie.

I coronavirus sono comuni in molte specie animali (cammelli e pipistrelli ad esempio) e in alcuni casi, come abbiamo visto, possono evolversi e infettare l’uomo diffondendosi nella popolazione.

I coronavirus umani conosciuti sono sette, alcuni vennero identificati già a metà degli anni Sessanta:

  1. 229E (coronavirus alpha)
  2. NL63 (coronavirus alpha)
  3. OC43 (coronavirus beta)
  4. HKU1 (coronavirus beta)
  5. MERS-CoV (che causa la Middle East respiratory syndrome)
  6. SARS-CoV (causa della Severe acute respiratory syndrome)
  7. SARS-CoV-2 (coronavirus, causa del COVID-19)

La sindrome respiratoria acuta grave Coronavirus-2 (SARS-CoV-2) è il nome dato al nuovo coronavirus (di cui l’OMS ha appreso l’esistenza il 31 dicembre 2019, a seguito di una segnalazione di un gruppo di casi di “polmonite virale” a Wuhan, nella Repubblica popolare cinese).

Il SARS-CoV-2 si diffonde:

  • in modo diretto
  • in modo indiretto (attraverso oggetti o superfici contaminati)
  • per contatto, attraverso le secrezioni della bocca e del naso (saliva, secrezioni respiratorie o goccioline droplet).

Le goccioline di aerosol possono potenzialmente essere inalate da altre persone se non indossano adeguati dispositivi di protezione individuale.

Si contano oltre 115 milioni di casi conclamati dall’inizio del 2020 e oltre i 2 milioni e mezzo di decessi.

I governi, per contrastare la pandemia, hanno messo in atto i cosiddetti NPI (interventi non farmaceutici) quali: lockdown, distanziamento sociale, l’uso delle maschere di protezione e i protocolli di igiene.

Dal 27 Dicembre 2020 è iniziata in Italia e in Europa la campagna di vaccinazione della popolazione, con l’obiettivo di prevenire le morti e raggiungere l’immunità di gregge per il SARS-CoV2.

Dopo l’approvazione da parte dell’EMA (European Medicines Agency) del primo vaccino e la susseguente fase iniziale, obiettivo è quella di svilupparla in continuo crescendo, secondo un ordine di priorità, che tiene conto del rischio di malattia, dei tipi di vaccino e della loro disponibilità.

Se da una parte del mondo si sta assistendo oggi ad un calo delle infezioni (in risposta agli interventi non farmaceutici), le nuove varianti SARS-CoV-2 identificate per la prima volta nel Regno Unito, in Sud Africa ed in Brasile stanno sollevando preoccupazione e creando panico e disagi in altre parti dell’emisfero.

 

Deforestazione

La “deforestazione” è il termine che descrive la distruzione o, comunque, la netta riduzione di boschi e foreste a causa principalmente da attività umane.

Quando si parla di consumo (o di “spreco”) del suolo globale, la deforestazione rappresenta il principale problema da affrontare.

Il disboscamento, la deforestazione sono atti messi in campo dall’uomo che nuocciono gravemente ed impattano sull’ambiente.

La produzione del legno e la volontà di ricavare terreni coltivabili sono alcune delle motivazioni per cui avvengono questi episodi.

Ci sono anche vari interessi legati alla materia prima delle foreste, da parte di diversi attori:

  • i colossi della cosmetica, i produttori di olio di palma, concentrati in luoghi ricchissimi di vegetazione (Indonesia e Malesia)
  • piccoli agricoltori che rilevano terreni (ricoperti da foreste) appiccando strategicamente incendi per coltivare poi i terreni fertilizzati dalle stesse ceneri (Africa, Asia e America del Sud)

Gli effetti per l’ecosistema possono essere terribili.

Il carbonio prodotto dalla combustione si accumula nell’atmosfera come anidride carbonica, generando un gas serra che ha la nefasta capacità di alterare il clima globale.

Le foreste tropicali per l’ecosistema sono d’importanza fondamentale, in quanto ospitano una biodiversità che viene messa a rischio dagli incendi.

Inoltre, le operazioni di “disboscamento selettivo” aumentano la potenziale infiammabilità delle foreste, trasformando radicalmente il contesto (da fitto e umido in aperto e secco).

I dati parlano chiaro: ogni anno vengono persi circa 13 milioni di ettari di foresta.

Il Rapporto WWF del 2011 (Living Forests Report) prevedeva che, continuando di questo passo, entro il 2050 sarebbero scomparse oltre 230 milioni di ettari di foresta e indicava nel 2020 un anno di svolta.

Il rapporto 2020 della New York Declaration on Forests  ha comunque certificato che i progressi fatti, non sono stati quelli sperati.

Il Parlamento Europeo, lo scorso Ottobre, ha votato una risoluzione che raccomanda alla Commissione un quadro giuridico per fermare e invertire la deforestazione globale, prendendo misure per promuovere la gestione sostenibile delle foreste all’interno dell’UE e di proteggere le zone boschive all’estero, rimuovendo dalle catene di fornitura europee i prodotti che contribuiscono alla deforestazione.

Nel documento vengono citati dati inequivocabili:

  • le foreste ricche di biodiversità fungono da pozzi naturali di assorbimento del carbonio, sono indispensabili per la lotta contro i cambiamenti climatici, in linea con gli obiettivi di Parigi
  • le foreste ospitano l’80 % della biodiversità della Terra e coprono il 30 % della sua superficie, costituendo l’infrastruttura organica vitale per alcuni dei più densi, delicati e variegati ecosistemi del pianeta
  • la deforestazione rappresenta la minaccia più grave per l’85 % delle specie minacciate o in pericolo di estinzione e che tra il 1970 e il 2012 già il 58 % dei vertebrati era scomparso a causa della deforestazione
  • attualmente le foreste rappresentano una fonte di sostentamento e di reddito per circa il 25 % della popolazione mondiale

Per raggiungere l’obiettivo “deforestazione 0” (che dai dati che emergono sembra ancora lontano) è necessario ridurre quasi a zero la perdita di foreste naturali e/o seminaturali.

Deforestazione e zoonosi

Decenni di deforestazione stanno provocando un fenomeno che viene chiamato “zoonosi”.

Le aree in cui si verifica deforestazione (e in cui varie specie di animali selvatici vengono a contatto con la specie umana) sono un potenziale luogo di diffusione di virus e malattie, a causa dei prodotti animali contaminati o particelle disperse nell’aria.

La distruzione di habitat e di biodiversità provocata dalle attività umane, rompono gli equilibri ecologici e facilitano la diffusione di patogeni.

 

Eziologia

L’eziologia è la parte della scienza che si occupa di ricercare le cause che provocano certi fenomeni.” (Cit. Wikipedia)

 

La Treccani ne fornisce una definizione alquanto completa e sintetica:

eziològico (o etiològico) agg. [dal gr. αἰτιολογικός] (pl. m. -ci). – Attinente all’eziologia, soprattutto nel sign. medico: diagnosi e., che precisa l’agente causale (detto anche agente e.) di una malattia; terapia e., che tende a rimuovere la causa di uno stato morboso e ne presuppone pertanto la conoscenza. In mitologia (con riferimento al sign. più generico di eziologia), mito e., racconto mitico-storico che nasce dal desiderio di spiegare l’origine di aspetti della realtà, dei quali non si è in grado ancora di formulare spiegazioni scientifiche, attribuendoli all’intervento di forze umane o divine sulla base di analogie ed etimologie più o meno attendibili.

 

L’eziologia, quindi, non è altro che lo studio del motivo per cui alcuni eventi si verificano, sulle ragioni che si celano dietro determinati avvenimenti.

Nel campo medico l’eziologia indaga i fattori che possono intervenire nell’origine delle malattie, studiandone l’importanza ed i possibili rapporti di interdipendenza.

Non vi è sempre un’unica causa ma vi è in molti casi una somma di agenti causali (eziologia multifattoriale).

Diventa fondamentale conoscere le cause delle malattie in modo da poterle curare.

Anche le terapie, quindi, si distinguono in:

  • terapie di sostegno (aiutano l’organismo a sopravvivere)
  • terapie eziologiche (efficaci contro la causa)

Esempi classici di malattia a eziologia univoca sono le malattie infettive, prodotte da un agente specifico (ad esempio il Covid-19 prodotto dal Coronavirus SARS-CoV-2).

Un esempio di malattia ad origine multifattoriale è l’ipertensione (dieta, ambiente, stile di vita sono alcuni degli elementi da prendere in considerazione).

[Continua…]

Fonti:

  • Istituto Superiore della Sanità
  • Organizzazione Mondiale della Sanità
  • Ministero della Salute
  • WWF
  • Non Sprecare
  • Greenpeace
  • Parlamento Europeo