Continuiamo con l’alfabeto del biofuturo.

Per ogni lettera, focus su un evento.

Dopo il Coronavirus, Deforestazione e l’Eziologia parliamo di Futuro, di Genotipo e di Hendra.

 

Futuro, Genotipo, Hendra

 

Futuro: la visione di Cleanosophy

La parola futuro deriva dal latino futurus (participio futuro di “essere”).

Nel linguaggio comune viene utilizzato come aggettivo che accompagna un qualcosa che verrà in seguito oppure come sostantivo per indicare il tempo che verrà.

Non possiamo parlare di “futuro”, senza guardare al presente e a tutto ciò che sta accadendo.

I comportamenti che adottiamo oggi, saranno determinanti per il “domani”.

Un ambiente alterato, soggetto a cambiamenti climatici dovuti a fenomeni come la deforestazione e all’inquinamento, non ci garantisce aria respirabile, acqua potabile ovunque e suolo fertile.

I comportamenti sbagliati così, facilitano la trasmissione di agenti patogeni nuovi per l’uomo, con la conseguenza di essere messi in ginocchio da epidemie come quella che stiamo vivendo.

La pandemia da Covid-19 ci sta facendo prendere maggiore coscienza sui temi come la disinfezione e l’igiene.

Il distanziamento sociale che i Governi hanno imposto, ha portato ciascuno di noi a modificare comportamenti ed inevitabilmente anche lo stile di vita.

Anche i non addetti ai lavori hanno compreso il significato di alta disinfezione ricercando chi, come noi di Cleanosophy, possono garantirla, al fine di prevenire la salute di chi, ad esempio, opera in spazi comuni.

Non basta più parlare di “igiene”, c’è bisogno di andare oltre per sconfiggere un virus che è contagioso e che per sua conformazione si trasmette anche tramite oggetti e ambienti contaminati.

Guardare al futuro, oggi, è un atteggiamento che accomuna l’intera popolazione mondiale, che in attesa di ricevere il rimedio sanitario (il vaccino) al fine di prevenire il moltiplicarsi dei contagi, continua a vivere in modo diverso rispetto a quanto accadeva anche solo un paio di anni orsono.

Nel gergo comune sono entrati termini che in precedenza venivano utilizzati solo da chi lavorava nel settore: “immunità di gregge”, “cluster”, “sierologico”, “tampone” sono solo alcune delle parole con cui la popolazione ha ormai preso confidenza.

Così come con l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, come le mascherine.

I comportamenti di oggi determinano sicuramente il futuro nostro e delle comunità, per questo è sempre vivo il richiamo da parte delle istituzioni al senso di responsabilità che dovrebbe accomunare i cittadini.

 

Genotipo

La Treccani definisce genotipo come:

L’effettiva costituzione genetica di un individuo, cioè l’insieme dei geni localizzati sui suoi cromosomi, spesso riferito a una o più particelle, coppie di alleli; distinto da fenotipo.

Lo studio del genotipo ha origini lontane, quando il biologo Gregor Johann Mendel, sperimentando con una pianta di piselli, isolò alcuni caratteri specifici delle piante (come ad esempio la posizione del fiore ed il colore).

Attraverso i suoi esperimenti, Mendel intuì che ciascuno di questi caratteri veniva trasmesso alle generazioni successive dai cosiddetti “alleli”.

L’isolamento di un carattere poteva determinare una linea pura, l’incrocio tra diverse linee pure di caratteri antagonisti determinava se questi caratteri erano dominanti o recessivi.

Questa scoperta portò poi alla formulazione del Principio della Dominanza.

Grazie all’autoimpollinazione di piante della prima generazione filiale, Mendel ottenne una seconda generazione, in cui si accorse della comparsa dei caratteri recessivi.

Questo gli permise di trovare  la Legge della Segregazione dei Caratteri, in cui si definisce l’organismo omozigote (che presenta entrambi gli alleli di un tipo) o eterozigote (con allele dominante e recessivo).

Il genotipo di un organismo indica se questo è omozigote o eterozigote.

Il “genotipo” di una persona umana rappresenta la sua identità genetica ed è costituito dalla sequenza del DNA e dalla combinazione dei geni presenti.

Le differenze di fenotipo in persone diverse derivano dalle variazioni del genotipo.

Il genotipo è simile in tutti gli esseri umani, ma anche piccolissime varianti determinano differenze (fenotipiche) che rendono unico l’individuo.

L’alimentazione, l’esposizione ai raggi solari, le condizioni ambientali in genere, infezioni o i traumi influenzano il fenotipo.

La maggior parte delle varianti genetiche fa aumentare la biodiversità: tali varianti talvolta possono essere responsabili della comparsa di alcune patologie.

Di solito vengono chiamate “mutazioni” e possono essere di diversa natura e origine.

Quelle “benigne” non causano alcuna malattia, i cosiddetti polimorfismi sono una conseguenza diretta del processo selezione naturale e sono legati alla biodiversità.

Alcune varianti, invece, si dicono patogenetiche e  causano malattie.

Esistono addirittura variazioni del genoma per le quali la scienza non è ancora in grado di capirne l’impatto sullo stato di salute.

 

Hendra

 Il virus Hendra è stato identificato per la prima volta nell’omonima località in Australia nel 1994.

Si tratta di una malattia che colpisce gli animali e l’uomo: il virus appartiene alla famiglia dei Paramixoviridae e fu nominato come equine morbillivirus agli inizi, in quanto osservata solo sugli equini, appunto.

Le volpi volanti (conosciuti anche come pipistrelli della frutta Pteropus), sono portatori sani, che contagiano i cavalli al pascolo quando espellono gli escrementi.

I sintomi dell’infezione sono le secrezioni nasali e polmonari schiumose, febbre, inappetenza e polmonite, che portano alla morte in molti casi.

Nell’uomo i sintomi (i casi risalgono ad epidemie avvenute negli Anni Novanta) sono simili a quelli dell’influenza, che in certi casi possono portare alla sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) e insufficienza respiratoria.

Il contagio avviene per contatto con gli animali infetti i cui liquidi corporei contengono l’agente patogeno oltre che l’inalazione di goccioline infette, ma non è mai stata osservata una trasmissione da uomo a uomo.

Un team internazionale di ricercatori nel 2012 ha sviluppato un vaccino usando cellule ovariche di un criceto cinese e ciò ha impedito che la pandemia potesse varcare anche i confini australiani.

 

[Continua…]